Tangeri

Per le vie di Tangeri si viene distratti dalle voci dei commercianti; c'è chi vende babbucce (babouches) e djellaba di ogni colore e forma, chi vende le sigarette su un banco fatto di cartone, chi vende frutta! Ah, la frutta di Tangeri...qualcosa che di più estetico di così non si può. 
La cura con cui i fichi vengono disposti a piramide è ineguagliabile! 

Il commerciante dà carta bianca al suo assistente, tanto che fra un fico e l'altro, più di uno finisce nel suo stomaco. Fa parte dei benefiti aziendali (come si dice in Europa). 



A Tangeri, essendo la quarta città del Marocco, tutti si improvvisano venditori! Altrochè Business School da Euro 6.000,00 annui...un bel viaggio in Marocco e la qualifica di Sales Manager si raggiunge in un istante. E' un vero e proprio spasso...a Tangeri ci sono tanti abitanti e qualcosa per campare lo devono pur trovare. E' divertente perché è proprio parte del loro dna. 

Oppure li trovi seduti nei cafè a sorseggiare te alla menta con minimo due zollette di zucchero e sigarette come se non ci fosse un domani, perché sì i marocchini non bevono alcol, ma fumano tanto.


Servizio marocchino e te alla menta


Al momento non ho comprato nulla dai suk, come si chiamano i loro mercati, ma al ritorno dalle vacanze facciamo un'altra tappa a Tangeri e inizierò a fare l'ufficio acquisti per tirare il prezzo, perché ben si sa che la contrattazione fa parte della loro tradizione.
La gente di Tangeri parla arabo quotidianamente, ma il francese è da considerarsi seconda lingua; lo spagnolo lo conoscono essendo vicino alla Spagna, ma solo i commercianti.

E' un crocevia di cultura, infatti essendo sullo stretto di Gibilterra molti spagnoli arrivano e passano le loro vacanze in contesti come quelli di Tangeri.



Tra i viottoli passano motorini che sono carichi di cose tra le più disparate: patate, frutta varia, sacchi cementizi...un vero e proprio spettacolo, anche perché corrono e se non sei veloce a muoverti, si armano di forza sul pollice per suonare il clacson!
 
I bambini sono liberi di correre e urlare di gioia. Non hanno paura di nulla, spingono il motorino di Glovo per gioco, lanciano la palla a destra e sinistra tra i viali della Medina oppure accarezzano i gattini che brulicano nella città vecchia. Quasi quasi mi ricordano Istanbul, piena di gatti ovunque! Non solo i bimbi si affezionano ai gattini, ma anche gli adulti!

Lui si chiama Oscar


Li vedi camminare con passo deciso, avvistano un gattino in lontananza, si accovacciano e già dalle prime carezze partono le fusa! Che magia la fusa dei mici marocchini sono uguali a quelle italiane; si parla la stessa lingua nonostante si sia in Africa. 


 

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