tu

E pensare a quei capelli lunghi.
e quel sorriso che lasciavi mostrarsi agli altri, per pochi istanti.
La tua Ibanez, nera, con quelle corde che mi tagliavano i polpastrelli.
E' quella volta che sono arrivata a casa tua,
stavi guardando Dawson's Creek e ti ho preso in giro.
Tu subito hai spento la televisione, ma a me facevi tanta tenerezza.
Il metal dolce, dicevo.

Poi nella tua stanza, piena di fogli di spartiti e plettri,
che ridere.
Mi dicevi: "Scusa un attimo, metto in ordine e poi iniziamo".

Era così divertente, passare quel tempo assieme.
Per poter condividere non solo dei momenti di musica,
ma anche di amicizia.
Sì, è vero. Non ti conoscevo moltissimo. Però quel poco tempo che ho passato con te...è stato fondamentale per farmi un'idea di te.

E poi, quella telefonata di domenica. Era Serena.
"El se gà copà".
E' tutto quello che posso ricordare di quel giorno.

E' incredibile, come dei piccoli dettagli, diventino fondamentali nel ricostruire certi fatti.
Qualcosa che ti aiuti a ricordare, e ora a sorridere, ma anche a stringere i pugni.

Perché? E' ancora la domanda che mi pongo. Non riesco a capacitarmene. O forse non ne ho il coraggio.
Dio mio.
Però mi ricordo i Red Hot e Knockin' on heaven's door dei Guns n' Roses, i due gruppi ai quali mi avevi avvicinato. E che io, stupida, ho dimenticato.

Grazie e scusa, troverò il coraggio di riprendere tutto in mano.
Lo troverò. Per te. 

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