Anonimato

Però di tale realtà sono le prime vittime. Perché in tale realtà sono nati, cresciuti.
Da tale realtà sono stati facilitati,assimilati. E la colpa, ovvio, non è loro.
E della generazione che li ha partoriti e che, a sua volta rovinata dalla generazione precedente, li alleva nel vuoto della propria pochezza. Della propria ignoranza, della propria cretineria, del proprio conformismo.
E delle maestre che negli asili proibiscono il presepe e respingono babbo natale.
E dei professori che dalle scuole medie dell'università gli somministrano una storia purgata o falsata, che li avvelenano coi lavaggi cerebrali.
E dei pretorini che per farsi la pubblicità autorizzano a buttar via il crocifisso.
E dei leader non leader d'una classe politica che va allo sbaraglio.
E degli intellettuali che di tale classe politica sono vassalli anzi servi.
E dei preti che invece di fare i preti, cioè occuparsi dell'anima, fanno gli agit-prop e si occupano di politica.
E soprattutto è loro, dei genitori che invece d'insegnargli cosa è bene e cosa è male gli insegnano il culto delle vacanze, dell'edonismo, dell'esibizionismo del denaro e del successo a sbafo cioè ottenuto senza lavorare. Senza studiare, senza faticare.

"Voglio uscire dall'anonimato, voglio diventare famosa", dicono già a15 o 16 anni, i figli di quei genitori. E nessuno che replichi:" Successo in che cosa,imbecille? Facendo che cosa? Mostrando l'ombelico negli inutili concorsi delle inutili veline? Gracchiando offensive nenie che accusano la Fallaci di amare la guerra? Rifiutando di pagare il biglietto sul treno,scrivendo bestialità sui muri, vuotando i negozi in nome dell'esproprio proletario, razza di delinquente?
E così che sogni d'uscire dal'anonimato, d'avere successo, coglione?
E poi perché dovresti uscire dal'anonimato,avere successo,tu che non sai fare nulla e non vale nulla?

Il successo bisogna meritarselo, caro mio. Bisogna guadagnarselo col lavoro e lo studio e la fatica e il merito,cretino,cretina!". Oh sì. La colpa è di chi li tira su.

Oriana Fallaci intervista sé stessa in L'Apocalisse.


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