un 25 aprile a Monte Sole di Marzabotto

Ieri è stata una giornata importante per un paese come l'Italia. Un paese che ha partecipato alla seconda guerra mondiale a fianco della Germania nazista. Gli italiani appoggiavano un certo Hitler, dittatore spietato che non permetteva altre idee non conformi alla sua, a forza di morte e violenza. Monte Sole ne è un esempio. Si è tenuta ieri sulle colline bolognesi, testimoni di un eccidio datato tra il 29 settembre e il 1 ottobre 1944, un'iniziativa per ricordare il 25 aprile 1945

Lapide situata fuori dal cimitero di Monte Sole

Un' uccisione di massa (800 persone) che ha visto come maggiori vittime donne, anziani e bambini. Notare i nomi delle vittime: tutte donne. E soprattutto le età che avevano quando i nazisti hanno deciso di giustiziarli. Che colpa avevano Agostino, Marcella, Anna e Anna Rosa? Tutti di età inferiore ai 10 anni. Azioni di barbari, forse consapevoli di quello che stavano mettendo un atto, perché molti resti umani vennero nascosti nei boschi adiacenti per eliminare le prove che li potessero colpevolizzare. 

Lapide che testimonia le morti di civili

Un luogo storico nel quale sono stati ammazzati innocenti chiamati partigiani. Civili che sostenevano i propri mariti, figli e padri, protagonisti di un idea in contrasto con quella nazifascista. Questo è un cimitero che testimonia tali uccisioni.

Cimitero di Monte Sole

I resistenti. La Resistenza che da sempre viene trascritta con la "r" maiuscola, per mantenere alta la memoria di uomini disposti a morire per le proprie idee politiche. Non come oggi, dove i quotidiani parlano di corruzione e politici che passano da un partito all'altro in base ad una variazione delle proprie idee (così almeno dicono).

Digitando su google.com "Strage di Marzabotto", una delle prime immagini che compare è relativa alla chiesa di San Martino di Monte Sole, della quale ormai non rimangono altro che rovine. La scuola media di Marzabotto ha realizzato un laboratorio intitolato: "Suoni di memoria" presentato ieri alla manifestazione. Un silenzio che viene infranto dal rumore del vento, colpevole di far sbattere una contro l'altra quelle lacrime di "semiceramica". Come se all'interno di quel vento ci fossero ancora le voci delle vittime di una delle più note stragi nazifasciste in Italia.





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